lunedì 30 dicembre 2013

IRIDEA NATALIZIA

Nuovo WE nuova  scampagnata alla ricerca del Luccio e anche questa  volta con Alessandro come compagno d’avventura. Il venerdì sera decidiamo di andare in un grosso fiume di pianura ad una quarantina di kilometri dal nostro paesone pedemontano.L’indomani la sveglia suona alle 6 e 30 in punto, giusto il tempo di vestirmi e di darmi una sciacquata veloce  che  puntuale come un orologio svizzero arriva il messaggio di Ale: “scendi”. Dopo la solita colazione al bar partiamo e in mezzora giungiamo a destinazione;  la luce è  ancora scarsa e le scure sagome degli alberi vanno a sfumare fino a scomparire nella nebbia.  





 Dopo una breve camminata, immersi in un silenzio surreale, arriviamo sul greto del fiume in una zona con corrente particolarmente lenta, acqua bassa e tanti erbai rifugio ideale per qualche papero dentuto.Iniziamo a lanciare e subito opto per il nuovo arrivato un Hair jig da 16 cm per  30 g di peso dell' auto-costruttore e amico Alessio Martin 28.I tiri si susseguono e il “pelosone” saltella tra un erbaio e l’altro quasi danzasse; nonostante l’esca sembri essere quella perfetta non si muove nulla e decido di cambiare provando varie soluzioni ma senza alcun risultato.  Anche Alessandro che nel frattempo pesca qualche decina di metri più in giù, ha già provato tutte le esche a sua disposizione ma con il medesimo esito.


 
Hair Jig di Alessio Martin 28


 Il tempo vola e il sole ormai alto inizia a far capolino tra la nebbia riscaldando l’aria quel poco che basta per star bene.  Prima di tornare verso la macchina e magari cambiare spot decidiamo di giocarci il tutto per tutto cambiando approccio e pescando più light; Ale monta una treccia sottile con esche piccole come siliconici da 2” e minnows da 4 cm (mantenendo il cavetto d’acciaio, onde evitare sorprese) nella speranza di prendere qualche cavedano. Io mantengo il trecciato da lucci e il cavetto ma monto una delle esche più classiche: il Martin 15 con fiocco rosso.
Molti “Luccisti” ormai snobbano esche del genere considerate “troppo piccole” o forse poco alla moda; a mio parere invece possono essere molto efficaci e fare la differenza in situazioni di pesce poco attivo o svogliato  o in la dove il pesce foraggio a disposizione del predatore è di norma di piccole dimensioni.Velocemente iniziamo a lanciare, pregustandoci già il Kebab consolatorio che di li a poco ci saremmo gustati; neanche il tempo di tirare il Martin fuori dall'acqua che una violenta botta fa piegare la canna e immediatamente capisco che non si tratta di un Luccio. Penso subito ad un bel cavedano ma non appena la bestiola inizia a saltare come una forsennata nel sotto-sponda rimango stupito nel constatare che si tratta di una super Iridea; in questo spot tutto mi sarei aspettato meno che trovare una trota tanto più un'Iridea di 52 centimetri.


Ciccio Iridea .


Dalla livrea e dalla pinnatura capiamo che si tratta di un esemplare cresciuto nel fiume probabilmente evaso da qualche lago a pago o risultato di qualche vecchia immissione più a monte; felice per la cattura mi consolo del fatto che non sia stata una fario o ancor peggio una marmorata ad attaccare l’esca alle quali avrei potuto rovinare la frega. Consci di ciò scattiamo velocemente le foto di rito, ritiriamo l'attrezzatura e facciamo ritorno verso la macchina pronti a gustarci il meritato Kebab!

Testo: Maurice L.M.
Foto: Alessandro C.





2 commenti:

  1. Grazie Maurice..
    Piacevole lettura e belle immagini..
    Trovo davvero bello questo blog, semplice ma ricco di passione..
    Testi ben scritti e senza eccessi, che catturano il lettore per brevi istanti e ti aiutano a conoscere la persona che sta scrivendo..complimenti

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  2. Grazie Alessio son felice che tu dica queste cose e sopratutto che tu segua il Blog!
    Voglio che venga un bel lavoro, interessante, funzionale e sopratutto che sia piacevole da leggere. Pian piano son sicuro migliorerà ancora!

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