sabato 26 aprile 2014

FLYFISHING & SPINNING

Internet, e i social network in particolare, hanno un grande vantaggio,  facilitano notevolmente la comunicazione e ci permettono di conoscere molte persone con le nostre medesime passioni. Così ho conosciuto Alessandro V. B. e dopo qualche tempo siamo riusciti  finalmente ad organizzare un uscita insieme; cosa insolita lui non è un "semplice spinner", come me, ma un abile moschista. 
Di norma difficilmente queste due tipologie di pesca vanno d'accordo ma quando si ha una passione in comune poco importa il genere di pesca che si pratica, l'importante è stare in buona compagnia, a immersi nella natura e a contatto con il nostro elemento preferito: l'acqua. 

Partiamo per le 9 e 15 e tra  viaggio, chiacchiere e preparazione dell'attrezzatura per le  l0 siamo finalmente con i piedi nel torrente. Il corso d'acqua è di piccole dimensioni con una pendenza non elevata essendo al limitare della pianura; la fauna ittica comprende vaironi, cavedani, sanguinerole e ovviamente trote fario selvaticissime. Vista la dimensione limitata dell'ambiente la taglia media dei salmonidi è decisamente piccola ma compensata da delle livree che sembrano essere dipinte.


Iniziata la risalita lascio avanzare Alessandro che, non senza difficoltà, cerca di prendere la mano con la sua nuova 7.6 piedi in fibra di vetro che ben si adatta al tipo di pesca e ai pesci presenti nel rio. La fitta vegetazione non aiuta di certo l'azione di pesca ma nonostante ciò, in una buca adiacente ad una ceppaia e sormontata da un folto arbusto, arriva la prima trota che, dopo un breve combattimento, riesce a slamarsi. Considerata l'attività del pesce avanziamo più decisi di prima e raggiunta una piccola lama Alessandro mi cede il posto e al primo lancio ecco arrivarmi sotto i piedi una fariotta sui 15 cm che, con una voracità inaudita, aggredisce il piccolo rotante rimanendovi allamata.  Il torrentello alterna tratti pianeggianti con pochissima acqua a buche, anche profonde, costeggianti le ripe. Proprio lungo una di queste buche lunghe e strette  Alessandro ferra abilmente un cavedano, che purtroppo anche questa volta dopo un balzo acrobatico si slama; ritentando la fortuna decide di provare ancora un lancio, questa volta poco più a monte dove la corrente è più sostenuta, ed è proprio li che inganna una troterella di una dozzina di centimetri che rimaniamo ad osservare per qualche secondo incantati dai colori e dalla pinnatura perfetta. 

Livree dipinte

Dopo quasi due orette di cammino arriviamo nel tratto più cittadino dove spesso si nascondono delle piacevoli sorprese. Sondiamo alternandoci alcune buche in maniera non troppo approfondita per poi concentrare la nostra attenzione su di una buca e su di una lama lunga e stretta sprofondante in un muro di contenimento.  Ale inizia dalla buca, con tiri precisi e calibrati  sonda in maniera impeccabile la superficie dell'acqua che però viene infranta solo da un'impavida baby fario prontamente ferrata e restituita al suo habitat. Rimasto deluso da una delle mie buche preferite considero con Alessandro l'ipotesi di cambiare torrente anche considerato il quasi improvviso intorbidimento dell'acqua ma non prima di aver sondato la lama contro il muraglione. 
Alessandro inizia a lanciare e colleziona tre vaironi uno più ciccio dell'altro; decide di salire di qualche metro per evitare il famelico branco e avvicinarsi in questo modo al tratto iniziale del lento correntone.

Dopo una serie di lanci a vuoto, improvvisamente, la canna in vetroresina si flette inarcandosi tutta e subito chiedo al socio: - Hai incagliato? - . Non ricevendo risposta intuisco immediatamente che dall'altra parte della lenza questa volta c'è qualcosa di grosso. Subito preparo il guadino mentre Ale cerca di contrastare le fughe nel sotto muraglione del pesce; mi posiziono poco più a valle di lui aspettando che mi porti la trota a portata di mano per poterla guadinare in sicurezza. Passata qualche decina di secondi ecco un'improvvisa fuga in senso di corrente e non appena il filo torna in tensione un salto nervoso con una nuova leggera fuga contro corrente che però termina con una veloce guadinata.

 
Finalmente il pesce che aspettavamo ma che non speravamo più di prendere! Una fario panciutissima dalla livrea sgargiante con tonalità passanti dal giallo, al nero al rosso accesso dei pallini; una vera meraviglia della natura per dimensioni e colori sopratutto se rapportata allo spot.Vedere la felicità e la soddisfazione di un amico per un pesce del genere è sicuramente  un'emozione unica che ripaga a pieno ogni sforzo, sopratutto considerato che in anni di pesca in quel rio non mie era mai capitato di vedere un pesce tanto bello. 



Dopo le foto di rito e il rilascio l'unico modo di concludere al meglio la mattinata non poteva che essere una bella birra alla spina, ovviamente... offerta da lui! 
 

La regina della lama.


Testo: Loic Maurice
Ph:      Loic Maurice & Alessandro V. B.