lunedì 10 marzo 2014

EMOZIONI DI FONDOVALLE

Anche quest’anno , dopo una lunga attesa, la pesca alla trota ha riaperto. Per  chi fa, di questo sport,  quasi uno “stile” di vita è giunto il tempo di armarsi di canna e mulinello e tornare a scarpinare sui torrenti preferiti alla ricerca degli amati salmonidi, ancora per il momento stanchi e affaticati dalla recente frega invernale; anche per questo motivo (oltre al clima ancora freddo, la poca acqua, le temperature basse, la quantità di luce scarsa) nel periodo post-apertura il cappotto è di casa (in tutti i sensi) e la possibilità di vedere qualche bel pesce, soprattutto nelle zone prettamente torrentizie è minima.  Decidiamo comunque di andare a fare la nostra giornata di spinning. Dopo una velocissima  - ma necessaria -  colazione Io, Loic  e il mitico Eros siamo operativi  sul greto del placido fiume. L’acqua pulita e limpida contrasta un cielo poco nuvoloso, ma  gli artificiali nella corrente si muovono decisi. Le prime lame vengono battute non perfettamente per mancanza di tempo e voglia di concentrarsi nelle zone considerate migliori.

Grandi rigiri d’acqua e profonde buche lasciano spazio a forti tratti torrentizi ed è proprio in uno di questi che Eros ci richiama all’attenzione con il suo “Eccola!!”. Un bellissimo ibrido fario-marmorata finisce in guadino  e dopo la misurazione e la foto di rito, torna scattante nell’acqua fredda: una splendida cinquantella, forte e combattiva e i complimenti vanno  tutti ad Eros. Riprendiamo il cammino più decisi di prima e  torniamo a battere incessantemente lame e correntini fino a giungere nella “zona calda” annunciata dal nostro Cicerone, e proprio al terzo lancio, facendo passare l’artificiale nel cuore della buca arriva l’attacco fulmineo e questa volta, sono io ad avere il pesca in canna. Dopo un breve ma intenso combattimento il pesce è prontamente guadinato da Loic sin dall’inizio l’emozione è tanta. La misurazione non lascia dubbi, 60 cm di pura fario, un pesce meraviglioso e unico con dei colori –nella loro semplicità- splendidi. Dopo le foto e qualche pacca sulle spalle il pinnuto riprende velocemente l’acqua per inoltrarsi di nuovo nel blu. L’emozione che si prova a prendere pesci del genere è unica, ed ogni volta è come fosse la prima.

La maestosa fario pochi istanti prima del suo rilascio.
Ovviamente però al desiderio di avere tra le mani e ammirare una trota cosi bella prevale la voglia di liberarla al più presto; è la regina del suo torrente, e lì deve  ritornare. Nonostante la mia visibile emozione, il passo riprende di nuovo ed è Eros a ricordarcelo: “Più su, ci sono ancora tratti ottimi!”. I lanci si ripetono e dopo aver guadato un tratto di corrente bassa e calma iniziamo a lanciare in una pozza che degrada dolcemente in una lunga lama. Nel lanciare a ridosso della massicciata dopo alcuni giri di manovella e un lieve strattone ecco un nuovo pesce in canna per me, dopo un veloce e non impegnativo combattimento porto nel guadino infatti una nuova fario, di dimensioni nettamente più contenute rispetto la precedente.

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Foto e via… scattante, risale la corrente e scompare dalla nostra vista; la giornata, volgeva al meglio! Il tempo rimasto non era più molto, e dopo aver frettolosamente battuto altre lame e correnti secondarie giungiamo nell’ultima grande buca e allontanandoci l’uno dall’altro iniziamo a lanciare. Loic si allontana più a monte nella zona più corrente e torrentizia della buca, Io ed Eros invece rimaniamo nella parte bassa controllandoci a vicenda con gli sguardi. Lancio in un giro di corrente al fondo estremo della buca e lì ho di nuovo uno strike, un bellissimo pesce ha aggredito la mia esca e combatte per riprendere la libertà. Eros si avvicina e mentre aspettiamo l’arrivo di Loic con il guadino la trota, sotto i nostri piedi, si slama e riprende veloce la corrente…peccato, era un pesce davvero interessante ma va bene così; quello che conta in fondo è sempre la salute del pinnuto! Visto le dimensioni generose della lama non ci perdiamo d’animo e riprendiamo a sondare gli strati d’acqua. Passano pochi minuti ed Eros esclama: “ è lei !!  “ ; non faccio in tempo a girarmi che a malapena intravedo un’enorme coda defilarsi sotto i suoi piedi  lasciando dietro di se un polverone. Questa volta anche l’imperturbabile Eros appare visibilmente emozionato, infatti, il pesce che un istante prima aveva seguito il suo artificiale fin sotto i suoi piedi era con tutta probabilità un over 70. Esemplari del genere ormai sono da considerarsi sempre più una rarità, ed anche solo un inseguimento, è un qualcosa che toglie il fiato.  Il tempo a nostra disposizione è ormai terminato ed imboccato il cammino per il ritorno si tirano le somme su di una giornata davvero ricca di emozioni.

Il monito è sempre quello di praticare  Catch and Release con serietà e cura, per far sì che pesci del genere possano continuare a prosperare nel loro ambiente ed alimentare le fantasie di qualche futuro pescatore! 

Un primo piano meritato alla big-mama della giornata.


Testo: Pierre Clément
Ph: Eros V. & L. Maurice