Anche quest’anno , dopo una lunga
attesa, la pesca alla trota ha riaperto. Per
chi fa, di questo sport, quasi
uno “stile” di vita è giunto il tempo di armarsi di canna e mulinello e tornare
a scarpinare sui torrenti preferiti alla ricerca degli amati salmonidi, ancora
per il momento stanchi e affaticati dalla recente frega invernale; anche per
questo motivo (oltre al clima ancora freddo, la poca acqua, le temperature
basse, la quantità di luce scarsa) nel periodo post-apertura il cappotto è di
casa (in tutti i sensi) e la possibilità di vedere qualche bel pesce,
soprattutto nelle zone prettamente torrentizie è minima. Decidiamo comunque di andare a fare la nostra
giornata di spinning. Dopo una velocissima - ma necessaria - colazione Io, Loic e il mitico Eros siamo operativi sul greto del placido fiume. L’acqua pulita e
limpida contrasta un cielo poco nuvoloso, ma gli artificiali nella corrente si muovono
decisi. Le prime lame vengono battute non perfettamente per mancanza di tempo e
voglia di concentrarsi nelle zone considerate migliori.
Grandi rigiri d’acqua e
profonde buche lasciano spazio a forti tratti torrentizi ed è proprio in uno di
questi che Eros ci richiama all’attenzione con il suo “Eccola!!”. Un bellissimo ibrido fario-marmorata finisce
in guadino e dopo la misurazione e la
foto di rito, torna scattante nell’acqua fredda: una splendida cinquantella,
forte e combattiva e i complimenti vanno
tutti ad Eros. Riprendiamo il cammino più decisi di prima e torniamo a battere incessantemente lame e
correntini fino a giungere nella “zona calda” annunciata dal nostro Cicerone, e
proprio al terzo lancio, facendo passare l’artificiale nel cuore della buca
arriva l’attacco fulmineo e questa volta, sono io ad avere il pesca in canna.
Dopo un breve ma intenso combattimento il pesce è prontamente guadinato da Loic
sin dall’inizio l’emozione è tanta. La misurazione non lascia dubbi, 60 cm di
pura fario, un pesce meraviglioso e unico con dei colori –nella loro semplicità-
splendidi. Dopo le foto e qualche pacca sulle spalle il pinnuto riprende
velocemente l’acqua per inoltrarsi di nuovo nel blu. L’emozione che si prova a
prendere pesci del genere è unica, ed ogni volta è come fosse la prima.
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La maestosa fario pochi istanti prima del suo rilascio. |
Ovviamente però al desiderio di avere tra le mani e ammirare una trota cosi
bella prevale la voglia di liberarla al più presto; è la regina del suo
torrente, e lì deve ritornare.
Nonostante la mia visibile emozione, il passo riprende di nuovo ed è Eros a
ricordarcelo: “Più su, ci sono ancora tratti ottimi!”. I lanci si ripetono e
dopo aver guadato un tratto di corrente bassa e calma iniziamo a lanciare in
una pozza che degrada dolcemente in una lunga lama. Nel lanciare a ridosso
della massicciata dopo alcuni giri di manovella e un lieve strattone ecco un nuovo
pesce in canna per me, dopo un veloce e non impegnativo combattimento porto nel
guadino infatti una nuova fario, di dimensioni nettamente più contenute rispetto
la precedente.
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Aggiungi didascalia |
Foto e via… scattante, risale la corrente e scompare dalla
nostra vista; la giornata, volgeva al meglio! Il tempo rimasto non era più
molto, e dopo aver frettolosamente battuto altre lame e correnti secondarie
giungiamo nell’ultima grande buca e allontanandoci l’uno dall’altro iniziamo a
lanciare. Loic si allontana più a monte nella zona più corrente e torrentizia
della buca, Io ed Eros invece rimaniamo nella parte bassa controllandoci a
vicenda con gli sguardi. Lancio in un giro di corrente al fondo estremo della
buca e lì ho di nuovo uno strike, un bellissimo pesce ha aggredito la mia esca
e combatte per riprendere la libertà. Eros si avvicina e mentre aspettiamo l’arrivo
di Loic con il guadino la trota, sotto i nostri piedi, si slama e riprende
veloce la corrente…peccato, era un pesce davvero interessante ma va bene così; quello
che conta in fondo è sempre la salute del pinnuto! Visto le dimensioni generose
della lama non ci perdiamo d’animo e riprendiamo a sondare gli strati d’acqua.
Passano pochi minuti ed Eros esclama: “ è lei !! “ ; non faccio in tempo a girarmi che a
malapena intravedo un’enorme coda defilarsi sotto i suoi piedi lasciando dietro di se un polverone. Questa
volta anche l’imperturbabile Eros appare visibilmente emozionato, infatti, il
pesce che un istante prima aveva seguito il suo artificiale fin sotto i suoi
piedi era con tutta probabilità un over 70. Esemplari del genere ormai sono da
considerarsi sempre più una rarità, ed anche solo un inseguimento, è un
qualcosa che toglie il fiato. Il tempo a
nostra disposizione è ormai terminato ed imboccato il cammino per il ritorno
si tirano le somme su di una giornata davvero ricca di emozioni.
Il monito è sempre quello di
praticare Catch and Release con serietà
e cura, per far sì che pesci del genere possano continuare a prosperare nel
loro ambiente ed alimentare le fantasie di qualche futuro pescatore!
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Un primo piano meritato alla big-mama della giornata. |
Testo: Pierre Clément
Ph: Eros V. & L. Maurice